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Aprire un Patronato: competenze e guadagni

Chi è l’operatore patronato?

 L’operatore patronato è una figura che opera all’interno dei patronati, enti che offrono servizi di assistenza, consulenza e sostegno ai cittadini in diverse aree, come previdenza sociale, lavoro, salute, istruzione e altri settori correlati.

Gli operatori dei patronati forniscono informazioni, orientamento e supporto nella gestione di pratiche amministrative, quali la compilazione di documenti, l’accesso a prestazioni sociali, l’assistenza nella redazione di domande e ricorsi, e altro ancora. Il loro ruolo è quello di facilitare e agevolare le procedure burocratiche, fornendo consulenza personalizzata e cercando soluzioni a problematiche specifiche dei cittadini.

Quali mansioni svolge l’operatore patronato?

 L’operatore svolge diverse mansioni nell’ambito del supporto e dell’assistenza ai lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati. Le sue responsabilità principali includono:
  • Consulenza legale: fornisce consulenza sulle normative del lavoro, inclusi i contratti, le leggi sul salario, le ferie, la sicurezza sul lavoro e altre questioni correlate ai diritti dei lavoratori;
  • Assistenza nella disoccupazione: aiuta i lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione nell’ottenimento di sussidi di disoccupazione, fornendo informazioni sui requisiti, assistendo nella compilazione delle domande e supportando nel processo di presentazione delle richieste;
  • Assistenza nella pensione: fornisce informazioni e assistenza nella presentazione delle domande per il pensionamento, aiutando i lavoratori a comprendere i requisiti di pensionamento, calcolare i contributi previdenziali accumulati e gestire il processo di richiesta di pensione;
  • Supporto alle pratiche amministrative: si occupa di tutte le pratiche amministrative correlate all’occupazione, comprese le comunicazioni con gli enti previdenziali e con il datore di lavoro, la gestione dei documenti relativi all’occupazione e l’elaborazione delle richieste e delle pratiche burocratiche.
  • Consulenza fiscale: fornisce informazioni sulle questioni fiscali correlate all’occupazione, inclusi i codici fiscali, le detrazioni fiscali, le imposte sul reddito e altre questioni fiscali pertinenti;
  • Mediazione tra lavoratori e datori di lavoro: in caso di controversie o conflitti tra lavoratori e datori di lavoro, l’operatore  può agire come mediatore, cercando di risolvere le divergenze attraverso la negoziazione e la conciliazione;
  • Assistenza nel reinserimento lavorativo: supporta i lavoratori che hanno perso il lavoro nell’identificazione di opportunità di reinserimento, fornendo servizi di orientamento professionale, consulenza sulla ricerca del lavoro, aiuto nella redazione del curriculum vitae e nell’affrontare i colloqui di lavoro;
  • Formazione e informazione: offre formazione e informazioni ai lavoratori su vari aspetti dell’occupazione, compresi i loro diritti e doveri, le leggi sul lavoro, i diritti pensionistici e altre questioni connesse.

Queste sono solo alcune delle mansioni tipiche svolte dagli operatori patronato. Le loro responsabilità possono variare in base all’organizzazione per la quale lavorano e alle specifiche esigenze dei lavoratori che assistono.

Quali requisiti occorrono per diventare operatore patronato?

 Per diventare un operatore di patronato, di solito sono richiesti alcuni requisiti e competenze specifiche. Le seguenti informazioni rappresentano i requisiti comuni, ma potrebbero variare in base al paese o all’organizzazione specifica:
  • Formazione ed educazione: solitamente è richiesto un diploma di scuola superiore o una laurea in ambiti come servizi sociali, diritto, scienze umane o altre discipline correlate. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una specializzazione specifica nel campo del patronato o dei servizi sociali;
  • Conoscenza legale e amministrativa: gli operatori  devono avere una buona conoscenza delle normative e dei regolamenti relativi ai diritti dei lavoratori, ai sussidi sociali, alle pensioni, alle prestazioni sanitarie e ad altri aspetti correlati. Inoltre, devono essere in grado di comprendere e interpretare i documenti legali e amministrativi;
  • Abilità comunicative: le capacità comunicative sono fondamentali per gli operatori di patronato, poiché devono interagire con le persone che cercano assistenza e collaborare con diversi enti e istituzioni. Devono essere in grado di ascoltare attentamente, formulare domande pertinenti e comunicare in modo chiaro ed efficace;
  • Empatia e sensibilità sociale: gli operatori di patronato lavorano con persone che possono trovarsi in situazioni difficili e delicate. Pertanto, è importante avere un’attitudine empatica, essere in grado di comprendere le esigenze e le preoccupazioni degli individui e trattarli con sensibilità e rispetto;
  • Capacità organizzative: gli operatori di patronato devono essere in grado di gestire e organizzare i propri compiti e le informazioni relative ai casi che seguono. Deve essere in grado di lavorare in modo efficiente, rispettando le scadenze e tenendo traccia delle diverse pratiche;
  • Aggiornamento professionale: il campo del patronato è soggetto a cambiamenti normativi e amministrativi. Gli operatori di patronato devono essere disposti a tenersi aggiornati sulle nuove disposizioni legali e sui cambiamenti nelle procedure amministrative attraverso la formazione continua e la partecipazione a seminari o workshop professionali.

Si consiglia di consultare le fonti ufficiali o contattare il patronato di riferimento per ottenere informazioni precise e aggiornate sui requisiti specifici del tuo contesto.

 Quanto guadagna l’operatore patronato?

Il salario di un operatore di patronato può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui il livello di esperienza, la regione in cui lavora, la dimensione dell’organizzazione del patronato e il tipo di contratto di lavoro (ad esempio, a tempo pieno o a tempo parziale).

In generale, gli operatori di patronato possono guadagnare un salario mensile che varia da 1.200 a 2.500 euro al mese in base ai fattori menzionati. Tuttavia, questi numeri sono solo indicativi e possono variare considerevolmente.  

Chi paga i dipendenti dei patronati?

 I dipendenti dei patronati, inclusi gli operatori di patronato, di solito vengono retribuiti dai patronati stessi riconosciuti.

I patronati possono essere finanziati attraverso diverse fonti, tra cui:

  • Contributi statali: i patronati possono ricevere finanziamenti dallo Stato o dalle autorità locali per coprire i costi operativi e i salari dei dipendenti. Questi finanziamenti possono provenire da fondi pubblici destinati ai servizi sociali o alle politiche del lavoro;
  • Contributi delle associazioni di categoria: alcuni patronati sono affiliati ad associazioni di categoria o enti di rappresentanza che forniscono finanziamenti per sostenere le attività del patronato e il pagamento dei dipendenti;
  • Fondi europei: in alcuni casi, i patronati possono accedere a finanziamenti provenienti da programmi europei, come il Fondo sociale europeo (FSE) o altri programmi specifici per lo sviluppo dei servizi sociali e dell’occupazione;
  • Quote associative: i patronati possono richiedere una quota associativa ai propri utenti o offrire servizi a pagamento per generare entrate e coprire i costi operativi.

È importante sottolineare che i finanziamenti e le modalità di retribuzione dei dipendenti possono variare da paese a paese e da patronato a patronato. Pertanto, le fonti di finanziamento specifiche e i meccanismi di pagamento dei dipendenti possono essere diversi in base al contesto locale.

Quali sono i requisiti per aprire un patronato?

La decisione di aprire un patronato richiede una pianificazione accurata e risorse adeguate. Secondo la legge italiana, è necessario soddisfare determinati requisiti e ottenere l’abilitazione dal Ministero del Lavoro. Gli enti abilitati a gestire un patronato includono associazioni nazionali di lavoratori con almeno tre anni di attività, confederazioni o associazioni a fini assistenziali e sindacati con almeno 50.000 iscritti.

I costi associati all’apertura di un patronato dipendono dalle circostanze specifiche. Se si dispone già di un ufficio ben avviato, sarà necessario solo aggiornare le attrezzature e il personale, se necessario, oltre a coprire i premi assicurativi per la responsabilità civile. In questo caso, i costi possono essere nell’ordine di qualche migliaia di euro, escludendo l’aggiornamento dell’ufficio che potrebbe richiedere decine di migliaia di euro.

Tuttavia, se non si dispone di un ufficio operativo, l’investimento richiesto per aprire un patronato potrebbe arrivare a circa 30.000 euro. Questa cifra includerebbe l’adeguamento e l’allestimento del locale da utilizzare come ufficio, l’acquisto delle attrezzature necessarie, l’arredamento essenziale, l’acquisizione di software e hardware di gestione, il materiale promozionale, le campagne di comunicazione/marketing, la creazione di una presenza online e l’assunzione e formazione di personale qualificato.

È importante considerare attentamente tutte le spese necessarie e pianificare adeguatamente prima di aprire un patronato, assicurandosi di avere sia le risorse tecniche che economiche per gestire efficacemente le attività di assistenza ai cittadini.

Apri il tuo Patronato con Team Service

Attraverso l’affiliazione con Team Service, gli affiliati avranno accesso esclusivo e prioritario a una vasta gamma di servizi offerti nella nostra suite. Sin dall’inizio, sarà possibile fornire servizi che non richiedono una specifica preparazione, mentre per quelli più complessi, come il Caf o il Patronato, sarà garantito il supporto dei nostri formatori esperti.

Non sono richiesti requisiti specifici per aprire un Patronato Team Service poiché i nostri affiliati entreranno a far parte della rete dei centri periferici Patronato, partner del nostro marchio.

I guadagni dell’operatore patronato, ed anche CAF, saranno sempre erogati come da normativa vigente.

Puoi richiedere ulteriori informazioni compilando il seguente form oppure inviando una mail a franchising@team-service.it

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