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Fringe Benefits 2023: fino a 3000 euro per i dipendenti con figli

La nuova soglia di fringe benefits, destinata esclusivamente ai dipendenti con figli, è stata confermata durante il processo di conversione in legge del DL 48/2023. Questa soglia include anche gli importi delle bollette.

Con la pubblicazione della Circolare n. 23 datata 1 agosto, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili le linee guida relative al bonus destinato ai dipendenti con figli a carico, il quale può arrivare fino a 3.000 euro senza essere soggetto a imposte.

Più nel dettaglio, questa Circolare offre spiegazioni dettagliate ai datori di lavoro riguardo alla recente disciplina del welfare aziendale. Tale disciplina è stata modificata in seguito alle innovazioni introdotte dal “Decreto lavoro”, il quale ha incrementato il limite massimo, per l’anno in corso, a 3.000 euro (rispetto agli usuali 258,23 euro) per cui è consentito fornire ai dipendenti beni e servizi esenti da tassazione.

Che cos’è un frimge benefit?

Un fringe benefit, spesso indicato semplicemente come “benefit”, è un termine utilizzato nel contesto dell’ambito lavorativo per descrivere vantaggi o benefici extra offerti ai dipendenti da parte del datore di lavoro, oltre al salario o stipendio base. Questi benefici possono assumere molte forme diverse e possono variare da azienda a azienda. Alcuni esempi comuni di fringe benefits includono:

  • Assicurazione sanitaria: copertura medica fornita dal datore di lavoro per il dipendente e, in alcuni casi, per la sua famiglia;
  • Assegnazione di veicoli: fornire ai dipendenti l’uso di un veicolo aziendale per scopi personali e professionali;
  • Vitto e alloggio: offrire pasti o alloggio gratuiti o scontati, specialmente se il lavoro richiede viaggi frequenti o alloggi temporanei;
  • Rimborsi spese: rimborso delle spese sostenute dai dipendenti per scopi aziendali, come viaggi di lavoro, pasti o alloggi;
  • Abbonamenti a palestre o club: fornire accesso gratuito o scontato a strutture sportive o club;
  • Assegnazioni di azioni o opzioni su azioni: offrire ai dipendenti la possibilità di acquistare o ricevere azioni dell’azienda a prezzi scontati o come parte del pacchetto retributivo;
  • Servizi di assistenza all’infanzia: fornire servizi di asilo nido o supporto per la cura dei bambini;
  • Programmi di formazione e sviluppo: offrire opportunità di formazione e corsi per migliorare le competenze professionali dei dipendenti;
  • Congedi aggiuntivi: concedere giorni di ferie extra rispetto a quelli legalmente richiesti;
  • Sconti su prodotti o servizi dell’azienda: offrire sconti sui prodotti o servizi offerti dall’azienda stessa.

I fringe benefits possono essere un incentivo importante per attrarre e trattenere i dipendenti talentuosi, migliorare la soddisfazione e la morale dei dipendenti e creare un ambiente lavorativo più positivo. Tuttavia, le leggi e le regolamentazioni possono variare da paese a paese, quindi è importante essere consapevoli delle normative locali quando si offrono fringe benefits.

Fringe benefits: i chiarimenti della Circolare n 23 del 1.08

La circolare stabilisce che il vantaggio sarà applicato integralmente a ciascun genitore che è titolare di reddito da lavoro dipendente o assimilato, anche nel caso di un unico figlio, purché questo sia fiscalmente considerato a carico di entrambi.

Si sottolinea che ai fini fiscali, sono considerati a carico i figli il cui reddito non eccede 2.840,51 euro (al netto delle detrazioni). Tuttavia, poiché il beneficio si applica per l’anno 2023, tale limite di reddito, che aumenta a 4.000 euro per i figli di età fino a 24 anni, dovrà essere valutato al 31 dicembre dell’anno in corso.

Il documento specifica anche che la nuova agevolazione spetta a entrambi i genitori, anche se decidono di assegnare interamente la detrazione per figli a carico al genitore con il reddito più elevato.

Pertanto, per i dipendenti che hanno figli fiscalmente a carico, i benefici ricevuti dal datore di lavoro fino a 3.000 euro sono esenti dall’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), così come dall’imposta sostitutiva sui premi di produttività. L’agevolazione si estende anche alle somme erogate o rimborsate per il pagamento delle bollette dei servizi domestici come acqua, energia elettrica e gas naturale.

Per ottenere il beneficio, il lavoratore deve informare il datore di lavoro della sua idoneità, indicando il codice fiscale del figlio o dei figli fiscalmente a carico. Poiché non è prevista una forma specifica per questa dichiarazione, le modalità possono essere concordate tra le parti.

È importante notare che nel caso in cui i requisiti per l’agevolazione non siano più soddisfatti, il dipendente è tenuto a comunicarlo tempestivamente al datore di lavoro. In tal caso, il datore di lavoro recupererà il beneficio non dovuto nei successivi periodi di stipendio e comunque entro i termini previsti per le regolamentazioni fiscali.

A chi spetta l’agevolazione?

Solo per il 2023  in  deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte  del  terzo  periodo,  del TUIR non concorrono  a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro  3.000:

  •   il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi:
    • i  figli nati fuori del matrimonio  riconosciuti,
    • i figli adottivi o  affidati,
    • a carico del lavoratore (che  si  trovano  nelle  condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del’ testo unico delle imposte sui redditi,
  •  le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il  pagamento delle utenze domestiche  del  servizio idrico integrato, e dell’energia elettrica e  del  gas  naturale.

Prima di erogare tali vantaggi, i datori di lavoro devono fornire informazioni alle rappresentanze sindacali unitarie, se presenti.

D’altro canto, i lavoratori devono richiedere il nuovo beneficio fornendo ai datori di lavoro il codice fiscale di ciascun figlio.

I datori di lavoro saranno tenuti a verificare per ogni dipendente quanto già ottenuto tramite il welfare aziendale durante l’anno fiscale.

Si fa presente che sono considerati familiari fiscalmente a carico coloro i cui redditi totali risultano pari o inferiori a 2.840,51 euro, al netto delle deduzioni fiscali.

È importante quindi prestare attenzione anche a possibili variazioni dello status dei figli nel corso dell’anno.

La questione riguardante l’applicabilità del beneficio nelle famiglie in cui entrambi i genitori sono dipendenti è stata chiarita dalla circolare sopra menzionata.

Per ulteriori informazioni, puoi contattarci compilando il seguente form.

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